Seletti - Madia 2 ante scorrevoli Rossetti

Le immagini provocatorie ed irriverenti di Toiletpaper si sposano con arredi dal sapore vintage. Linee eleganti arricchite dalla giusta dose di assurdità rendono questi prodotti il giusto mix tra il pezzo di arredo che non sapevi di volere e quello che vorrai a tutti i costi.

Toiletpaper

Nato dalla collaborazione tra l’artista contemporaneo Maurizio Cattelan e il fotografo Pierpaolo Ferrari, Toilet Paper è un magazine composto interamente da immagini realizzate dai due artisti con l'idea di creare un nuovo concetto di relazione tra linguaggio artistico e linguaggio pubblicitario, arte e moda. Immagini dalla vibrante carica ironica e provocatoria che combinano la patina della fotografia commerciale, evocazioni pop e surrealiste, ossessioni sessuali, suggestioni e ambiguità, creando orchestrazioni complesse che sfottono col sorriso accademismi e critica d’arte autoreferenziale.
“L’arte e la pubblicità sono delle bambine che ci supplicano di giocare con loro. Noi siamo un soldatino di piombo, noi siamo un cavallo imbizzarrito, noi siamo una bambola da pettinare, noi siamo una pozzanghera di fango.”

Seletti - Un luogo affascinante che unisce il design alla pop art

Seletti, una storia aziendale di visione ed evoluzione. Una storia che inizia nel 1964 per volontà di Romano Seletti, che dal 1972 intraprende una serie di viaggi commerciali verso l'estremo Oriente, diventando presto pioniere nell'importazione di prodotti per la casa – oggetti in bambù, smaltati da tavola e prodotti nativi cinesi tipici dell'epoca. "Entusiasmo, passione, creatività e sperimentazione, la famiglia Seletti ha creato nel tempo un vero e proprio brand riconosciuto ed affermato in tutto il mondo, una serie di collezioni che hanno lanciato dei classici del design" – dice Stefano Seletti - "sto collaborando anche con persone e personaggi esterni al mondo del design in senso stretto: artisti, visionari, con i quali vorrei scavalcare alcune "barriere". La mia inusuale formazione non propriamente accademica mi porta naturalmente ad essere "trasversale", un viaggio nell'idea di "una nuova bellezza".