Dall'approccio pionieristico di Auguste Perret, passando per la rivoluzione copernicana di Le Corbusier, fino alla purezza di Tadao Aando, l'uso del cemento in architettura è stato un elemento permanente del linguaggio moderno.
Che sia interpretato come pietra liquida, velluto modulare, superficie plastica o magma materico, il calcestruzzo è sempre stato visto da architetti e progettisti come un materiale dalla consistenza ruvida e dall'anima fredda, da indagare, plasmare e portare all'estremo come nelle esperienze brutaliste degli anni '50.
Solo con il designer Ross Lovegrove il cemento è diventato sinonimo di confortevole, morbido e caldo. E in questo meraviglioso concorso troviamo la chimica tra l'azienda Gufram e il designer inglese. Softcrete, il nome di questa famiglia di sedute il cui nome è un ossimoro di contenuti, è oggi un comodo e confortante salotto fuori dagli schemi.