Ignazio Gardella nasce il 30 marzo 1905 a Milano, si laurea in Ingegneria nel 1930, e comincia la professione nello studio di ingegneria fondato dal padre Arnaldo, sempre a Milano. Sin dagli esordi della lunga e prolifica attività, aderisce alle istanze del razionalismo. Tra le principali opere degli anni Trenta, vi sono l’ampliamento di Villa Borletti a Milano (1936) e il dispensario antitubercolare di Alessandria (1938). Nel 1949 consegue la laurea in Architettura allo IUAV di Venezia dove, a partire dal 1950, intraprende la carriera universitaria, sino al 1975. Nel dopoguerra partecipa attivamente al dibattito architettonico: membro del MSA (Movimento di studi per l’architettura), nel 1947 partecipa al primo congresso dell’INU (Istituto nazionale di urbanistica) e, tra il 1952 e il 1956, dirige a Venezia, insieme ad Alberto Samonà, Franco Albini ed Ernesto N. Rogers, la scuola estiva dei CIAM (Congrès Internationaux d’Architecture Moderne); fa parte della delegazione italiana all’ultimo congresso dei CIAM a Otterlo (1959).Tra le realizzazione del secondo dopoguerra, vi sono la casa per impiegati Borsalino ad Alessandria (1952), la Galleria d’arte contemporanea a Milano (1953), la casa d’abitazione alle Zattere a Venezia e la Mensa Olivetti a Ivrea (con Roberto Guiducci, entrambe del 1958), gli uffici della Alfa Romeo ad Arese (1972), il Monumento ai caduti della lotta partigiana e di piazza della Loggia a Brescia (1984, 1988), il nuovo Teatro Carlo Felice a Genova (con Aldo Rossi e Fabio Reinhardt, 1990). Ignazio Gardella muore a Oleggio il 15 marzo 1999.